Omicidio Ramelli, Anpi: “Sfregio alla Costituzione, e continua a non essere vietato”
Insorge l’Anpi il giorno dopo i saluti romani e la cerimonia del “presente” sabato sera durante la manifestazione organizzata come ogni anno dalle sigle della estrema destra per ricordare l‘assassinio del militante del Fronte della Gioventù Sergio Ramelli ucciso nel 1975 da Avanguardia operaia. “Accade ogni anno, ogni volta, questo sfregio alla Costituzione e alla Memoria della Resistenza e delle vittime del fascismo, così come accadrà a Dongo il 7 maggio – denuncia con un tweet l’Associazione nazionale partigiani – . Eppure continua a non essere vietato. Uno sfregio nello sfregio”.
Rincara la dose il segretario provinciale dell’Anpi Roberto Cenati. “Milano città medaglia d’oro per la Resistenza è stata ancora una volta sfregiata da una manifestazione neo fascista con i saluti romani e la chiamata del presente, prendendo a prestito il ricordo dell’assassinio di Sergio Ramelli per fare apertamente apologia del fascismo. A solo quattro giorni dal 25 Aprile. Un vero oltraggio”. L’Anpi coglie l’occasione anche per chiedere nuovamente al Comune di rimuovere una targa posta sulla facciata di un edificio in piazzale Susa. “È una targa abusiva dedicata a Carlo Borsani firmata oltretutto i camerati – attacca Cenati – . Che cosa aspetta il Comune a toglierla? Lo stiamo chiedendo da tre anni”.
Milano, il saluto romano dei mille camerati che hanno commemorato Sergio Ramelli
Sull’episodio dei saluti romani interviene anche il capogruppo del Pd in Regione Pierfrancesco Majorino, che osserva: “La manifestazione di sabato è uno spettacolo indecente e non c’entra nulla con il ricordo di una giovane vita spezzata dalla follia della violenza politica”. Dello stesso avviso la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani. “Mi sono unita alla condanna dell’uccisione di Ramelli e Pedenovi partecipando alle commemorazioni. Ma queste non possono essere prese a pretesto per una inaccettabile e aperta apologia del fascismo come quella che abbiamo visto sabato”. Per questo motivo, la parlamentare del Pd aggiunge: “Ci uniamo all’appello dell’Anpi per dire con forza che devono essere sciolte quelle organizzazioni, come quelle che hanno sfilato e che si contrappongono ai principi della Costituzione repubblicana che è antifascista. E a La Russa e a chi oggi ricopre posizioni di governo chiediamo di prendere le distanze dai saluti romani inaccettabili”. Riccardo De Corato di Fratelli d’Italia non commenta l’episodio dei saluti romani, ma “apprezza” che il Comune abbia corretto sul sito l’errore sulla cause della morte di Ramelli che era stata attribuita a scontri di piazza.
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